8 ottobre 2003

Su una vespa bianco panna per le highway di Milano
Solo. Già le due di notte. La velocità e il conseguente freddo siberiano tengono sveglio il corpo, mentre il cervello prova a districarsi nel labirinto di viali alberati, corsie preferenziali, sensi vietati e semafori impazziti. L'istinito ad andare sempre dritto è più forte di quel che pensassi. E l'accoppiata binari-del-tram+pavè-a-pezzi-grossi è sempre terribile, la notte anche di più. C'è anche qualche schizzo di pioggia, a colorare il quadro.
Qualcuno sa dove mi trovo?! Gli unici a rispondere sono i cartelloni pubblicitari, finché la vespa non accosta alla pensilina del bus - pianta cittadina inclusa nel prezzo - e la mia memoria di ferro, 'rugginito, fa il resto.

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