VUOTI (a perdere) MILANESI
E' notte fondo in questa camera squallida in cui mi tocca vivere da un terzo in su della mia vita. Oggi (cioè ieri, per i più pignoli) sono stato a Milano, a cazzeggiare. Cazzeggiare in casa mi è sembrato brutto, una volta tanto.
Milano mi lascia sempre un senso di vuoto. Non so, sarà perché vado e torno (non combinando niente nel tempo infra-stante) togliendo da 6 Euro e 50 in su dal mio portafoglio di pelle Levi's regalatomi da alcune compagne di liceo due anni fa; sarà perché sulle Nord, se c'è il sole, fa caldo anche quando nel resto del mondo si congela; sarà perché vedo sempre un sacco di strafighe, modelle e non, ma non conosco mai nessuna, e neppure nessun produttore cinematografico e/o editore; sarà perché anche a Milano i senegalesi vendono sempre gli stessi libri che ho già tutti, pur non avendone letto mezzo (e hai voglia a spiegare ogni volta che non lo compri perché non ti serve); sarà per quel cazzo che vi pare: Milano mi svuota, ma tra poco inizierà a raschiare sul pavimento del mio stomaco.
Sarà allora che mi deciderò a svegliarmi.
13 settembre 2003
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