RIGOR MORTIS
estratti da un dialogo tra una viva e un morto
E' così difficile da capire? Ero vivo, adesso sono morto. Trapassato. Defunto. Andato. Passato a miglior vita.
E hai intenzione di restartene lì, morto, inerte, per sempre o di attivarti per altro?
Non si sta parlando di inerzia, o di attività: qui si parla di vita. Una pianta è immobile, ma è viva. Io mi muovo, ma sono morto. Chiaro?
Ma credi che senza di lei non puoi vivere?
Io ho dimostrato che potevo sopravvivere senza di lei; l'ho fatto per un anno. Ora però sono morto, è diverso. E lei centra fino ad un certo punto.
Cosa hai intenzione di fare allora adesso?
Un morto non ha intenzioni.
Ufffffffff...
E' inutile che sbuffi: tu pretendi una conversazione normale, ma stai parlando con un morto, ricordi? E tra l'altro è un morto che già in vita conversava in un modo tutto suo.
Pensavo che l'altra sera dicessi che se con lei non sarebbe andata bene te ne saresti fregato, avresti iniziato a viver diversamente, avresti ricominciato...non che saresti morto!
Ma poi è successo qualcosa di diverso, che io sapevo sarebbe successo, ma a cui non volevo credere. E soprattutto non avevo pensato che sarebbe potuto succedere quella sera in particolare, in un modo così clamoroso. Non mi sono fidato del mio istinto, delle mie nozioni sub-liminari e così non sono riuscito a salvarmi e sono morto. Se mi fossi fidato del mio istinto (che agisce sempre per la salvaguardia della vita, in tutti gli animali, ricordatelo) avrei forse schivato il colpo e sarei sopravvissuto. Purtroppo, o per fortuna, non è andata così.
Ora puoi solo sperare (lo farei anch'io, ma sai, sono morto...) che questa mia morte sia servita alla vita, come la morte di un maschio di vedova nera o di mantide religiosa, o la morte di una madre partoriente o quella dei frutti di salice.
...l'unica cosa che riesco a dirti è FREGATENE! Vuoi iniziare a vivere? Ad essere felice?
Cosa dovrei fare per esserlo?
Non lo so
Hai analizzato la mia situazione? No! Allora ti faccio (e vi faccio - n.d.c.m.) un quadro riassuntivo:
IPOTESI I: IL SUICIDIO
A FAVORE: innumerevoli argomenti che vi risparmio.
CONTRO:
a) Sono già morto, quindi l'atto sarebbe fisicamente impossibile.
Ponendo falsa "a", e ragionando quindi per assurdo (il che si ripeterà spesso nel corso della nostra esposizione):
b) Mi dichiaro da tempo contro il suicidio e la coerenza è un mio difetto di fabbrica.
c) (incluso per altro in "b") Farei forse soffrire delle persone col mio gesto.
d) ho una certa paura del dolore.
IPOTESI II: ANDARMENE
A FAVORE:
a) mi è sempre piaciuto viaggiare.
b) Ci sono tanti bei posti nel mondo.
c) Ci sono tante belle persone nel mondo.
d) E' probabile che le mie canzoni avrebbero un certo successo, all'estero.
CONTRO:
a) Sono morto, il che complica le cose di parecchio.
b) Farei forse soffrire delle persone col mio gesto. In particolare mia nonna, che vuole vedermi laureato. Non le ho ancora spiegato che sono morto.
N.B. Non lasciatevi ingannare dalla quantità dei punti a favore e contro. Badate alla qualità, poi saprete quale delle due tesi ha vinto...ad ogni modo questa rimane l'ipotesi meno campata per aria.
IPOTESI III: IGNORARLI
A FAVORE:
a) il proverbio "lontano dagli occhi..."
b) E' facile per un morto ignorare dei vivi...almeno credo, non sono ancora pratico, in realtà.
CONTRO:
a) Ignorare loro significherebbe ignorare molte altre persone a noi vicine e quindi deludere/tradire gli amici. Io non lo voglio fare.
N.B. Idem come sopra. Questa è l'ipotesi che probabilmente il volgo stolto apprezzerebbe di più.
IPOTESI IV: FARE FINTA...
...DI NIENTE (IV alfa)
...DI ESSERE FELICE (IV beta)
A FAVORE:
a) in quasi perfetta contrapposizione all'IPOTESI III e perciò non-popolare e quindi teoricamente gradita al sottoscritto.
b) Ampiamente praticata e sperimentata, seppure con scarso successo.
CONTRO:
a) Ci sono molti attori morti, ma pochi morti attori. Persino quello di "Un weekend con il morto" era vivo, in realtà. Anzi, forse è ancora vivo, chissà.
b) Benché io sia un buon attore, ho bisogno di un palcoscenico o di qualcosa di simile per agire al meglio.
c) Anche il migliore attore non può continuare a recitare per più di qualche ora consecutivamente...potrei forse io continuare per, diciamo, una vita (e scusate la contraddizione col punto a) intera?
d) Fingere, specie se con persone a cui vuoi bene, non mi sembra eticamente corretto.
e) Limitandoci all'ipotesi IV alfa, apparentemente più facile, posso asserire che fare finta di niente è al contrario ben più complesso che fare finta "di qualcosa". Chiedere a un attore professionista per conferme (demonstratio ad auctoritas).
IPOTESI V: "TENERE IL MUSO" (Gli amici esteti mi perdonino l'infausta terminologia)
A FAVORE:
1) Si salverebbero così capra e cavoli, con un movimento dialettico che coinvolge hegelianamente le ipotesi II e IV, fondendole -se così vogliamo dire- in una potenziata soluzione, per altro piuttosto naturale, a ben pensarci.
CONTRO:
1) Senz'altro tale comportamento verrebbe interpretato da tutti, specie degli interessati, come una sorta di vendetta (per cui vedi anche IPOTESI VI), un tentativo di ferire l'arma con il quale sono stato colpito (Avete letto bene: non sono loro che mi hanno ucciso, propriamente parlando; loro sono solo uno strumento, in fondo).
A seconda della sensibilità degli interessati, tale comportamento porterebbe poi ad altre conseguenze:
2 alfa) Intralciare il loro nascente amore, tanto sofferto (ah-ah-ah).
2 beta) Subire un contraccolpo in termini di senso di colpa o anche di ulteriore contromossa attiva da parte dei due belli-geranti.
IPOTESI VI: LA VENDETTA... ...OCCHIO PER OCCHIO (o PAN PER FOCACCIA) (VI alfa) e/o ...DI SANGUE (VI beta)
A FAVORE:
1) Il metodo è antichissimo, nobilitato da scritti ben noti, arci-collaudato con risultati a volte ottimi in termini economici, psicologici e quant altro.
2) Il metodo è pittoresco e molto scenico: Soap-operiano nella versione alfa, cinematografico classico (o al limite citazionista-Tarantiniano) nella versione beta.
CONTRO:
Alfa 1) E' molto difficile ricreare delle condizioni che possano soddisfare il parallelismo necessario ad una vendetta come si deve. Anzi, direi proprio impossibile, per ora (ma la vendetta, si sa, è un piatto che va consumato freddo).
Beta 1) Le conseguenze legali e psicologiche di un atto simile sono senz'altro gravi, sebbene possano essere evitate avendo buona cura di corrompere subito qualcuno (magari un umile funzionario che farà però in modo di rimandare la sentenza fino a dopo la data di prescrizione, ih-ih-ih) e di comprare molti psicofarmaci.
2) E' una cosa che io non avrò mai la volontà di fare, perché va contro tutto ciò in cui credo. Ma se per ipotesi avessi tale volontà, mi mancherebbe il coraggio. E se, per ulteriore ed ultima ipotesi, dovessi trovare anche questo coraggio, mi mancherebbe senz'altro la pazienza di organizzare per bene il tutto. E ci vorrebbero inoltre doti attoriali (pre-factum in VI alfa, post-factum in VI beta), per cui rimando a ciò che ho già scritto (IPOTESI IV).
Come si evince da questo quadro (e mi scuso se era riassuntivo e non sintetico), le mie possibilità di azione sono molteplici, ma in nessun caso potrei trarre giovamento alcuno da una qualsivoglia di esse: ogni ipotesi ha motivi contra decisamente più forti dei motivi pro. Quindi ogni ipotesi porterebbe ad un peggioramento della mia condizione, il che pare incredibile, se si considera il mio attuale stato di defunto, da moltissimi considerato come la peggiore in assoluto.
Tom, una domanda: ma il nuovo lui di lei è un tuo amico? Magari uno che conosce tutti i tuoi pensieri su di lei?
Tutto, fino all'ultimo...non so se posso dirlo, ma credo sia quello che li conosce meglio.
Forse inizio a capire, ma non per questo giustifico la tua decisione di morire.
IO NON HO DECISO DI MORIRE, altrimenti sarebbe un suicidio (IPOTESI I, ricordi?). Io sono morto, questo sì...è difficile dire se sono stato ucciso: non credo sia tecnicamente corretto. Ma in fondo, un morto è sempre stato ucciso, no? O da qualcuno, o da Qualcosa.
[...] ...vorrei semplicemente che tu non ci pensassi più!
Io invece ti chiedo una cosa. Quando esprimi dei desideri con Dio, o con Babbo Natale, sparala pure grossa: se non lo fai con loro...ma quando chiedi qualcosa ad una persona, tanto pù se defunta, qualcosa abbia il buon cuore, il buon senso e il buon gusto di chiedere qualcosa di realizzabile dalla persona stessa. O almeno e dico, almeno, qualcosa di realizzabile da una persona appartenente al genere umano, specie homo sapiens sapiens.
Nella parte di sé stesso: Tomaso Vimercati (nato a Cantù, il 1 novembre 1983, morto a Gironico il 19 dicembre 2004 ). Nella parte dell'amica dalle buone intenzioni: Nedia.
PEr ulteriori informazioni e/o suggerimenti sulla teoria s-pragmatica di Tom: osamot@hotmail.com , a qualsiasi orario del giorno e della notte.
20 dicembre 2004
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