7 gennaio 2007

Il 22 dicembre, viaggiando in treno, ho scritto*:

Salirà a Bologna.
Così mi hai detto.
Salirà a Bologna la biondina.
Salirà a Bologna e starà con me per sempre. O almeno fino al capolinea.
A Firenze ne è salita un'altra, bruna, magra, niente male; ma non può certo essere lei.
Salirà a Bologna, lei.
Ma tu non sei salita.
Sei pertita ieri tra una mezza verità e qualcosa di non detto. Un'omertà offensiva verso chi ti ha sempre detto tutto. Quasi. Tutto, dai.
Ho paura che il posto a fianco al mio rimanga sempre vuoto. E tu sei tra le poche che ho creduto potesserlo riempirlo, ma poi nella realtà non sei mai stata lì con me.
Condannato ad un viaggio solitario, scopro che la penna non serve a scrivere ma a cucire le cicatrici del cuore, a riempire i vuoti dell'anima, a coprire le crepe del tempo.

*ho fatto alcune correzioni mentre copiavo. Niente che modifichi il senso del testo, anzi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un bacio per Tom Henchman.

La Solita Ignota