8 marzo 2007

E' stato parecchio tempo fa. Ero sul treno, tornando da Milano a Como. Non avevo carta e penna, non chiedetemi perché. Mi appuntai quei miei pensieri sul cellulare, vergognandomi di usare un mezzo così vile per delle riflessioni su temi così alti. Tempo fa ho trasferito il tutto su carta, per liberarmi di quel baraccofono, ed ora li riporto qui, perché forse vanno condivisi. O forse no.
Com'è possibile che le scelte di alcuni e le non-scelte di altri ci abbiano portati sino a qui? Che la consapevolezza dei primi e l'ignoranza degli altri abbia ridotto così l'intero genere umano? Se Gesù Cristo Onnipotente è morto in croce come un criminale e la "sua" Chiesa è stata corrotta dai beni terreni e/o comunque non ha saputo evitare tutto questo, cosa posso fare io, oggi, qui? E la libertà che Dio ci ha dato e che ci da ogni giorno, è sì il dono più grande, ma al contempo è condizione di ogni male, di ogni scelta che si allontana da Lui. Libertà infatti rinnegata dall'uomo, che la usa semmai come strumento e non come dono d'Amore. Libertà e consapevolezza mi condannano alla responsabilità delle mie scelte e/o non-scelte. E al dolore.
E' passato un bel po' di tempo. Ma non ho fatto nessun passo avanti in questo senso.

1 commento:

pv ha detto...

oh... i pensieri su dio e sulla nostra presenza... non ci sono passi avanti su questo tema... solo passi che non puoi evitare di camminare...